Principio
di funzionamento delle batterie torna
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Se paragoniamo la batteria di accumulatori ad un serbatoio, il quale è in grado
di immagazzinare, supponiamo, acqua e restituirla nel momento in cui si apre il
rubinetto, abbiamo chiaro il concetto di come può funzionare la batteria.
Infatti, essa è in grado di immagazzinare energia elettrica quando è
sottoposta a carica e restituirla quando è sottoposta a scarica.
Le piastre positive e negative, isolate fra loro da separatori microporosi in
polietilene, immerse in una soluzione acquosa di acido solforico determinano una
differenza di potenziale (tensione) che dipende dalla diversa natura della
materia attiva di cui le piastre sono dotate. Inserendo un utilizzatore fra i due
poli estremi della batteria e chiudendo il circuito,la batteria eroga energia
elettrica fornendola all'utenza. Se invece inseriamo nel circuito un generatore
di energia, la batteria immagazzinerà tale energia fino a quando il suo
serbatoio sarà pieno.
Questi due momenti di attività sono definiti rispettivamente SCARICA e CARICA i
quali insieme
costituiscono un ciclo che sarà tenuto in considerazione per il
computo del periodo vitale della batteria.
Si ritiene che un ciclo si esaurisce
nell'arco di una giornata lavorativa.
Cosa
sono gli Ah e gli A?
La capacità, misurata in Ah, è la quantità di
elettricità erogata in un intervallo di tempo, scaricando un
accumulatore ad un determinato regime (corrente di scarica),
fino la raggiungimento di una tensione prestabilita. La corrente
erogata serve per alimentare i carichi elettrici
dell'autovettura, come i fari, i tergicristalli, i vetri
elettrici, il condizionatore ed altri.
Per esempio una capacità di 50 Ah eroga 2,5 A per
20 ore.
La corrente di scarica rapida a freddo (A) dà l'indicazione
della prestazione della batteria all'avviamento del veicolo. La
valutazione si ottiene scaricando un accumulatore completamente
carico alla temperatura di -18 °C con corrente costante
prestabilita, fino al raggiungimento della tensione finale di
prova.
Quali
effetti può avere la temperatura estrema sulla batteria?
Un caldo eccessivo, superiore ai 40 °C, può ridurre
drasticamente la durata della batteria, a causa della corrosione
delle piastre dovuta all'evaporazione dell'acqua che rende
particolarmente aggressivo l'acido della batteria.
Parimenti, temperature molto rigide causano il gelo
dell'elettrolito che non riesce a far circolare gli elettroni
della batteria, che così non riesce ad attivare il motore.
A
quale fattore è legata la vita della batteria?
La durata delle batterie dipende dal consumo della materia
attiva depositata sulle piastre e dalla corrosione delle
griglie. Questo avviene con l'uso quotidiano della vettura.
Il processo di distacco della materia attiva può essere
accelerato a seguito di elevate vibrazioni del veicolo,
attraverso un uso improprio dell'auto, mentre la corrosione
delle griglie avviene a seguito di elevate escursioni termiche
eventualmente subite delle batterie.
Si
possono ricaricare le batterie? torna al sommario
Le batterie devono essere ricaricate solo con corrente continua.
Bisogna collegare il cavo positivo (+) del carica batterie al
polo positivo (+) dell'accumulatore ed il cavo negativo (-) al
polo negativo (-). Per effettuare la ricarica bisogna utilizzare
una corrente pari a 1/10 della capacità nominale (Ah)
della batteria. Per esempio una batteria da 50 Ah deve
essere ricaricata a 5 A.
NB:
Le batterie ermetiche devono
essere ricaricate con una corrente pari a 1/20 della
capacià nominale. Per esempio una batteria da 50 Ah deve
essere ricaricata a 2,5 A.
La batteria si considera
completamente carica quando ha una tensione di 12,60 V o
più, mentre con una tensione pari a 12,30 V è da
ritenersi carica solamente al 50%. Sotto quest'ultima
grandezza la batteria non è più in grado di avviare la
vettura.
MODALITA' DI RICARICA
Se per motivi di insufficiente uso o di insufficiente carica dovuta
all'alternatore si dovesse ricaricare la batteria, procedere nel seguente modo:
1. Controllare il livello dell'elettrolito e, se necessario, riempire con acqua
distillata fino alla tacca max. del livello ossia mm. 15 oltre il bordo
superiore delle piastre;
2. Collegare il polo positivo (+) della batteria con il polo positivo (+) del
carica batterie e quindi il polo negativo (-) della batteria con il polo
negativo (-) del carica batterie;
3. Attivare l'apparecchio utilizzando una corrente di carica continua pari a
1/10 della capacità (es.: Una batteria da 50 Ah ® 50:10 = 5 A di corrente).
4. Durante il processo di carica la batteria non deve superare il 50°C. In caso
contrario, spegnere il carica batterie.
La carica è terminata quando la batteria non assorbe più corrente ossia va a
zero (0).
N.B. : Le batterie devono essere caricate solo con corrente continua.
IMPORTANTE! Osservare le norme di sicurezza riportate sull'ultima pagina di
questo catalogo.
Attivazione
delle batterie cariche secche
Le
batterie fornite in versione carica secca debbono essere
attivate osservando le seguenti istruzioni:
· Riempire le batterie fino a raggiungere un livello di 10 mm
sopra i separatori con elettrolito avente la densità di 1.27
Kg/l riferita a 25°C.
· Attendere 20 ÷ 30 minuti al fine di consentire alle piastre
di assorbire la quantità di elettrolito che richiedono. Se
necessario, riportare il livello dell'elettrolito al punto sopra
indicato aggiungendo liquido della stessa densità di quello di
primo riempimento.
· Le batterie che non superano i 12 mesi di stoccaggio debbono
essere sottoposte alla carica di attivazione con una corrente
pari a 1/10 della capacità nominale per un periodo di tempo di
almeno 4 ± 5 ore.
· Durante la carica, la temperatura all'interno delle batterie
non deve superare i 50°C. Nel caso si verificasse tale evento,
è necessario interrompere la carica fino a che la temperatura
non sia scesa al di sotto dei 40°C.
· In prossimità del termine della carica, in genere mezz'ora
prima, controllare, senza interrompere la erogazione di corrente,
con un tester digitale la tensione di ciascuna batteria la quale
non deve essere inferiore a 16,20 Volt. In mancanza ditale
valore è necessario proseguire la carica fino al raggiungimento
dello stesso.
La carica sarà completa quando la densità dell'elettrolito sarà uniforme e
pari a 1,27-1,28 Kg/l e la tensione (con raddrizzatore acceso) raggiungerà 2,6-2,7 V per ogni elemento (15,5-16,5 V per batterie a 12 V).
IMPORTANTE! Lasciare la batteria senza tappi durante la carica in modo da
permettere la fuoriuscita dei gas generati durante la fase di carica. Inoltre,
lasciar riposare la batteria per alcune ore prima di procedere all'assemblaggio.
· Nel caso in cui si debbono attivare batterie che hanno una
lunga permanenza in magazzino(12 ± 36 mesi) è necessario
diminuire la corrente di carica rispettivamente dei 15 ÷ 60 %
ed aumentare il tempo di carica rispettivamente del 1 50 ÷ 250
%. La base di calcolo da tenere in considerazione è quella
indicata nel precedente punto 3. Per situazioni intermedie di
stoccaggio tra 12 e 36 mesi adeguare i valori di corrente e di
tempo rapportandoli ai rispettivi periodi di immagazzinamento.
Terminata la carica, controllare il livello dell'elettrolito e,
ove occorra. ripristinano fino al raggiungimento
dell'indicazione sopra citata (10 mm sopra i
separatori).aggiungendo acqua distillata o demineralizzata.
Che
tipo di manutenzione bisogna effettuare nelle batterie?
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Le batterie sono considerate "senza manutenzione" in ogni caso è sempre meglio prendersi cura della batteria tenendo pulita la superficie e
controllando regolarmente il livello dell'elettrolito. Se necessario, aggiungere
dell'acqua demineralizzata: mai acido!
L'abbassamento del livello dell'elettrolito in tempi lunghi è normale ma se ciò si verifica spesso si dovrebbe far controllare l'alternatore da un esperto.
Lo stato di carica della batteria può essere controllata con la misura della
densità acido. Se la densità acido è sotto 1,21 kg/l (o 1,18 kg/l con l'acido
di 1,23 kg/l si deve ricaricare la batteria. Con questa densità acido, la
batteria è protetta contro congelamento fino a - 15 ºC (con 1,28 kg/I fino a
-70 ºC).
NB: Le batterie ermetiche sono assolutamente priva di manutenzione.
Per questo è impossibile aggiungere acido o acqua
demineralizzata ed è vietato aprire la parte superiore del
monoblocco.
Come
si conservano le batterie?
Le batterie vanno conservate in locali asciutti e possibilmente
non soggetti a forti sbalzi di temperatura. In queste condizioni
le batterie al piombo/calcio, possono essere conservate senza
problemi anche per circa otto mesi, mentre gli accumulatori al
piombo/antimonio non possono essere tenuti a magazzino per più di tre mesi.
La gestione delle batterie
Le batterie, siano esse cariche con elettrolito o cariche secche, necessitano di
un minimo di attenzione nella gestione del magazzino.
Le batterie cariche restando inattive, subiscono il fenomeno dell'autoscarica che
giorno per giorno ne diminuisce la capacità e, di conseguenza, l'efficienza.
Lunghi periodi (oltre sei mesi) di stoccaggio, pertanto, debilitano le batterie
per le quali é necessario, prima di metterle in servizio, accertare il loro
stato di carica mediante il controllo della tensione e della densità. Una
batteria carica presenta valori di tensione pari a 12,60 ± 12,80 V ed una
densità pari a 1,27 ÷ 1,28 Kg/l riferita alla temperatura di 25°C.
Valori diversi da quelli citati impongono, prima di installare la batteria, un
trattamento di ricarica con una corrente pari ad 1/10 della capacità.
Le batterie cariche secche, a differenza delle cariche con acido, sono in grado
di mantenere perfettamente la loro efficienza per periodi molto più lunghi di
inattività. Tenendo conto delle più diverse condizioni di stoccaggio a cui
possono essere sottoposte, un limite sicuro entro il quale lo stato di
efficienza si mantiene inalterato ~ di 12 mesi.
In entrambi i casi si rende, perciò, necessaria la rotazione degli stock la
quale deve essere effettuata in maniera tale da consentire l'uscita dal
magazzino alle batterie più vecchie avvalendosi della data di fabbricazione
stampigliata a caldo sul coperchio. Cosa
bisogna controllare durante la vita delle batterie?
In tutte le batterie, tranne che nelle ermetiche, bisogna
verificare periodicamente che il livello dell'elettrolito sia al
limite previsto. Quando è necessario, per ripristinare il
livello, aggiungere soltanto acqua distillata. Non bisogna mai
aggiungere acido solforico!
Ove si richedessero frequenti rabbocchi di acqua distillata,
oppure la batteria fosse soggetta a scaricarsi, bisogna far
controllare la tensione del regolatore, che deve essere compresa
tra 13 V e 14,7 V, con motore a regime di circa 3.000
giri/min.
Verificare, di tanto in tanto, che i morsetti di collegamento
non siano ossidati.
In caso di prolungato inutilizzo del veicolo, scollegare la
batteria.
MESSA FUORI SERVIZIO
Se il veicolo rimane fermo per lunghi periodi è sempre meglio togliere la
batteria, caricarla e immagazzinarla in un luogo fresco.
Comunque, se la batteria rimane fissata all'interno del veicolo, togliere il
terminale negativo e controllare periodicamente lo stato di carica.
Come
si smonta la batteria dall'autovettura?
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Per smontare la vecchia batteria bisogna scollegare per primo
il morsetto del polo negativo (-) e di seguito il polo
positivo (+)
Come
si installa la batteria nuova?
Prima di installare la batteria sul veicolo bisogna controllare
lo stato di carica della stessa. Fissare poi correttamente la
batteria nel suo alloggiamento, evitando di serrare
eccessivamente i dadi, al fine di non danneggiare il monoblocco.
Collegare per primo il polo positivo (+), e in seguito
quello negativo (-). Pulire e serrare a fondo i morsetti sui
poli e proteggerli con vaselina o altro prodotto neutro.
INSTALLAZIONE SUL
VEICOLO
1. Prima di tutto spegnere il motore e tutti gli eventuali assorbimenti di
corrente;
2. Fare attenzione a non provocare corto circuiti con gli attrezzi;
3. Togliere prima il morsetto del polo negativo e poi quello del polo positivo;
4. Controllare che la batteria non sia fissata alla base con delle viti ed
eventualmente liberarla;
5. Rimuovere la batteria dal vano;
6. Togliere l'imballo della batteria nuova facendo attenzione a rimuovere anche
i copri-poli;
7. Pulire i poli ed ingrassarli con della vaselina o alto grasso senza acido;
8. Posizionare la batteria nel vano assicurandosi che sia ben ferma ed
eventualmente fissarla;
9. Collegare quindi prima il polo positivo e poi il negativo.
10. Assicurarsi che i morsetti siano ben serrati ai poli.AVVIAMENTO ASSISTITO
Per causa della delicata elettronica dell'autoveicolo, in generale l'avviamento
assistito dovrebbe essere effettuato solamente tramite collegamento ad una
batteria esterna (Start booster)
Scollegando i morsetti, un avviamento assistito da auto ad auto può generare
picchi di tensione, può danneggiare o addirittura distruggere l'elettronica del
veicolo.
Per l'avviamento assistito con dei cavi d'avviamento si consiglia l'utilizzo dei
cavi a norma (es. secondo DIN 72 553) e in ogni caso attenersi alle istruzioni
riportate di seguito:ATTENZIONE:
Collegare solo
batterie di uguale tensione nominale!
1. Spegnere entrambi i
motori dei veicoli!
2. Collegare i due poli positivi, poi collegare il polo negativo
dell'autoveicolo fonte ad un punto metallico piano dell'autoveicolo ricevente a
lato della batteria. (Seguire le istruzioni del costruttore dell'autoveicolo).
3. Avviare ora l'auto ricevente per max. 15 sec. Non avviare il veicolo fonte.
4. Scollegare i morsetti separando i cavi in ordine inverso da quello sopra
descritto.
Batterie
TRAZIONE LEGGERA torna
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UTILIZZAZIONE
Il veicolo elettrico non va mai utilizzato fino alla completa
scarica della batteria. Per la migliore utilizzazione di questa,
specie in durata, la scarica dovrebbe limitarsi a circa il 80%
della capacità in 5 ore. Il lavoro va quindi interrotto quando
la densità del liquido negli elementi scende ad un peso
specifico di 1,13 ÷ 1,14 Kg./Lt. Se la densità non viene
misurata, il veicolo va fermato ai primi cenni di abbassamento
delle prestazioni e la batteria posta in carica preferibilmente
dopo qualche ora di riposo.
E' essenziale che la batteria scarica non resti inutilizzata per
più di 48 ore. CARICA
Non sottocaricare né sovraccaricare la batteria!
Durante la carica controllare la temperatura dell'elettrolito
che non deve superare i 45°C
La carica non deve essere né inferiore né superiore al
necessario in quanto, nel primo caso gli elettrodi si solfatano,
nel secondo la batteria si riscalda con conseguente
danneggiamento.
La carica iniziale può essere quella massima prevista di
0,16xC5 (capacità massima)
E' essenziale però che l'amperaggio scenda a mano a mano che
procede la carica in modo che, quando la batteria raggiunge i
2,4 volt per elemento, ed inizia l'ebollizione del liquido negli
elementi, non sia superiore a 0,04xC5.
La carica è completata quando la batteria raggiunge i 2,7 V per
elemento e la densità dell'elettrolito raggiunge i 1,27 ÷ 1,29
Kg./Lt.
RABBOCCO
Il rabbocco deve essere eseguito dopo la carica e il livello
dell'elettrolito deve essere di circa 5-7 mm. superiore al
livello dei separatori. Il rabbocco eccessivo causa tracimazione
di elettrolito durante il servizio, con pericoli di corrosione,
perdita di isolamento elettrico e riduzione della capacità
della batteria. Per utilizzi normali, il consumo d'acqua è tale
che l'operazione di rabbocco può essere eseguita
settimanalmente.
Possibili
cause di difettosità torna
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Le
cause di difettosità che determinano il cattivo funzionamento
della batteria sono:
· Corto circuito
· Interruzione
· Inversione
· Perdita pneumatica
· Caduta della materia attiva
· Solfatazione
· Contenitore rotto
· Perdita di efficienza
Come
individuare le difettosità Il
corto circuito che si manifesta attraverso il contatto diretto di due
piastre di segno opposto,può essere latente o netto.Nel primo caso appare dopo
un certo periodo di tempo di funzionamento della batteria che può essere più o
meno breve a seconda della sua entità.
Il corto circuito si individua misurando la tensione della batteria che risulta
essere inferiore di 2 Volt rispetto al valore normale. Mettendo la batteria
sotto carica si individua con esattezza qual'è l'elemento difettoso poiché
questo non " bolle".
L'interruzione che deriva da una imperfetta esecuzione dell'operazione di
saldatura (poli,piastre,elementi) si può individuare attraverso la verifica
della tensione la quale risulterà di valore zero.
L'inversione nasce nel momento in cui i gruppi di piastre vengono inseriti nel
monoblocco e anziché seguire la serie rispettando il collegamento fra le varie
polarità,capita che un gruppo venga inserito in maniera contraria.Questo
inconveniente si evidenzia attraverso il rilievo della tensione che risulterà
essere di 2 Volt in meno rispetto al valore nominale. A prima vista questo
difetto potrebbe essere scambiato con il corto circuito,ma mettendo la batteria
sotto carica si vedrà che tutti gli elementi "bollono " anche se per
uno di essi il fenomeno e meno evidente.Questo elemento è,perciò,quello
invertito.
La perdita pneumatica deriva da una cattiva termosaldatura tra coperchio e
contenitore oppure,tra coperchio e setti divisori dei gruppi.Si può individuare
soltanto se la batteria viene inclinata o si notano tracce di corrosione nel
vano alloggiamento.
La caduta della materia attiva è un difetto difficilmente individuabile.Esso ha
origine da vari fattori tra i quali la sovraccarica ha la maggiore
incidenza.Anche la vetustà della batteria interviene fortemente a determinare
l'inconveniente.La parte interna dei tappi che si presenta annerita è indice
abbastanza probante per evidenziare il difetto.
La solfatazione deriva da lunga inattività della batteria carica o da inattività
della batteria dopo aver subito una scarica.Il fenomeno provoca l'indurimento
delle piastre positive sulle quali si forma una patina isolante di solfato che
impedisce lo scambio ionico fra le piastre.L'inconveniente si può rilevare
misurando la tensione della batteria che avrà valori normali,spesso anche
superiori,mentre la densità rimane a valori molto bassi ed allo stesso valore
per tutti gli elementi.Se il fenomeno non ha inciso molto in profondità la
batteria può essere recuperata mediante un adeguato trattamento elettrico.
Il contenitore rotto è un inconveniente che avviene accidentalmente per caduta
della batteria o per urti che la stessa subisce in conseguenza di trasporti o
movimentazioni.
La perdita di efficienza è un difetto che generalmente si manifesta per la
scarsa efficienza dello impianto di carica di bordo. (regolatore, alternatore,
cinghia, ecc.).
Norme
di Sicurezza torna
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Durante
la fase di carica e di scarica, le batterie sprigionano una mistura di
gas all'idrogeno e ossigeno che può risultare esplosiva. E' pertanto
preferibile eseguire le operazioni di carica e di collaudo in ambienti
ben ventilati.
Tenere
le batterie lontane da scintille, fiamme, sigarette accese o altre fonti
di ignizione onde evitare che i gas sprigionati dalla batteria possano
provocare un'esplosione
. Mai
fumare o permettere di fumare nelle vicinanze di una batteria sotto
carica. Anche la più piccola scintilla può causare l'esplosione della
batteria stessa
. Le
batterie contengono elettrolito ossia una soluzione di acido solforico
che è pericoloso e corrosivo. Fare perciò molta attenzione a
maneggiare la batteria. Si consiglia l'uso di vestiario protettivo
. Indossare sempre
una protezione per gli occhi ogni volta che si maneggiano, caricano o
controllano le batterie. Se l'elettrolito va a contatto con gli occhi,
lavarli accuratamente con un getto d'acqua abbondante e farsi vedere da
un medico
. L'elettrolito può
risultare nocivo se viene a contatto con la pelle, con i vestiti, scarpe
o superfici verniciate e non. In questo caso, lavare queste parti con
abbondante acqua. Come neutralizzatore si può usare una soluzione di
bicarbonato di sodio oppure ammoniaca diluita in acqua
. Le batterie
contengono piombo e acido solforico che possono inquinare l'ambiente.
Pertanto non disperderle o abbandonarle per le strade: consegnale presso
i centri specializzati.
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